Jurassic Park 3.0

FILM

7/27/20253 min read

Ok, allora… gira voce che sia uscito un nuovo Jurassic Park al cinema. Avete presente, no? Dinosauri che escono dalle gabbie, gente che urla, uno con la camicia sudata e un cappello che cerca di salvare tutti, e il solito genio che pensa “che bella idea creare un parco di lucertoloni affamati! Cosa potrebbe mai andare storto?” Insomma, già sapete dove si va a parare.

Il film parte con la solita formula vincente: metti insieme scienziati troppo sicuri di sé che mangiano uno snickers, due o tre bambini in pericolo perché “fa drama”, e poi butta dentro 160 milioni di dollari in CGI per ricostruire chi ha dominato il pianeta per circa 160 milioni di anni. E via, parte l’avventura!

Si parte subito con Scarlet Johansson, perché pare che se non infili una superstar Marvel da qualche parte, la Universal ti blocchi la produzione. Scarlett qui interpreta Zora, leader della squadra che deve recuperare il DNA di tre dinosauri rarissimi, roba così rara che persino il Professor Oak direbbe: ‘e mo che cazzo è?’.

Insieme a lei, personaggi dal carisma discutibile: l’intelligente (?) paleontologo Dr. Loomis (Jonathan Bailey), Duncan (Mahershala Ali), l’esperto di sopravvivenza che però fa la figura di un concorrente a Temptation Island, Martin Krebs (Rupert Friend) il cinico dirigente di una casa farmaceutica che ha avviato questa missione con il nobile obiettivo di creare un farmaco contro le malattie cardiovascolari (e guadagnarci qualche triliardo di dollari), il resto è carne da macello (no, sul serio.)

Ah... dimenticavo la famigliola moderna in pericolo.

Insomma, cast variegato al caffè e copione che sembra sia stato scritto con la versione cinese di DeepSeek.

Jurassic World: La Rinascita (esattamente la rinascita di cosa?) è ambientato cinque anni dopo “Il Dominio”, il mondo è mezzo distrutto e l’altra metà è brutta come al solito, i dinosauri sono immigrati senza passaporto e la gente vive come se fosse una cosa normale vedere un velociraptor chiedere l’elemosina fuori da un Autogrill.

Pronti, via. Missione! Team di idioti mandati a farsi sgranocchiare dal primo Spinosaurus di passaggio.

Punti bonus per la quota “morti casuali”: ogni civilone che si aggrega finisce come panino al Jurassic Mc.

Odio gli spoiler quindi non vi svelo altro, aggiungo solo che la CGI è fighissima, i dinosauri sembrano veri, e questo è paradossale dato che Xenozilla e Bruttasauros nella realtà non sono mai esistiti… ops, ho detto troppo.

Colonna sonora epica (la stessa di 30 anni fa), nostalgia a palate, gente che guarda il tramonto con la mascella in cancrena dalla tensione. Ma ragazzi… sappiatelo, qui la verità è una sola: Jurassic Park è la saga che ci ha insegnato che la natura trova sempre un modo. E la produzione trova sempre il modo di farci pagare il biglietto per vedere la stessa storia, ma con più denti.

C’è tutta la nostalgia per il film del ’93: musica classica di Williams, “Life finds a way”, striscione “Quando i dinosauri dominavano la Terra”. C'è anche spazio per un Rexy giocherellone.

Gente che fa cose assurde e sopravvive per “trama”, tipo schivare un Raptor grazie al potere della scorreggia narrativa, mentre fa pipì. E ‘sto T-Alien, il “super nemico”… che dire? Sta in scena meno di una pizzetta alle feste. Sono lontani i tempi in cui sua maestà il T-Rex giocava a nascondino con gli umani.

La verità? Lo guardi, ti diverti, ridi, ma dopo due ore ti chiedi se era davvero caffè quello che hanno bevuto gli sceneggiatori per pensarle tutte. L’avventura c’è, il ritmo pure, i dinosauri… diciamo di sì, ma serve un permesso speciale per mettere in pausa il cervello così tanto.

Voto: 10 — è un 4 + un 6 nostalgico al brand, perché ormai il “DNA” vero… sono i soldi d’incasso e le camicie sudate (non quelle degli sceneggiatori).

In conclusione:

Se avete voglia di popcorn, dinosauri e PURA ignoranza, andate sereni e giocate con gli amici a “indovina chi muore prima”.

Se vi aspettate il capolavoro che vi farà riflettere sulla natura umana… togliete la polvere dalla vostra VHS e guardate “Jurassic Park” del ’93.

-Bruttolandia! Chi non segue il blog è un velociraptor che si è laureato in economia ma lavora da Burger King-